La iena comincia a ridere

Un aforisma di William Shakespeare dice "C'è una storia nella vita di tutti gli uomini".

Ebbene ho deciso di offrire alcuni stralci della mia vita ai lettori di questo Blog, le parti più importanti e più significative.

Tali possono essere considerati, secondo me, i pensieri, le idee e gli stati d'animo di una persona.

Facendo ciò vi rendo una grande confidenza, non apprezzate tale gesto da parte mia però....scriverò solamente quando nè avrò voglia, quando avrò tempo e soprattutto quando sarò ispirato....magari...anzi probabilmente non vi piaceranno i miei punti di vista....pax, siete liberi di criticarmi se vi và, tanto sì sà che la risata della Iena è sgradevole.

giovedì 24 gennaio 2013

Rieccomi qua........

Azzzzz, quanto tempo che è passato dall'ultima volta che mi è venuta voglia di scrivere qualcosa....
Vabbè rimediero oggi dai....allora: QUALCOSA, QUALCOSA, QUALCOSA, QUALCOSA....ora basta sono stanco.  :-)


lunedì 12 settembre 2011

Il segreto dell'acciaio

Questa scena è affascinante, mi viene la pelle d'oca ogni volta che la vedo,  peccato che nei libri di Conan non si parli del segreto dell'acciaio....indubbiamente è una filosofia di vita che, nella sua semplicità, desta interesse soprattutto al giorno d'oggi.
Se avrò dei figli gli racconterò di Crom e del segreto dell'acciaio.

martedì 28 giugno 2011

Vi Presento la Ritina











Vi presento la nuova arrivata in famiglia, l'abbiamo chiamata Ritina, è un ciclone, al contrario della povera Martina dolce e timida, la Ritina è grintosa, vivace ed è una rossa  mordace (anche se mordicchia per giocare).
L'ho trovata da un allevatore amatoriale nella provincia Veronese, e nonostante fosse l'unica femmina della cucciolata, dettava legge tra i suoi fratelli.
Petunia (la mia gatta) non l'ha presa molto bene....ma si abituerà, la Ritina si è gia dimostrata una cagnetta vispa e molto intelligente, una ventata di serenità in un periodo non molto bello.     

martedì 17 maggio 2011

Laserato!!!

Venerdì ho passato una piacevole serata con alcuni colleghi/amici, una buona cenetta in una nota trattoria fuori città e una chicchierata in compagnia parlando di lavoro, sesso, mangiate e bevute, una tipica conversazione tra  giuristi per intenderci....:).
Come al solito a me spettava il ruolo di conducente\guidatore della compagnia, dato che non bevo, mentre gli altri presenti (di cui per ovvie ragioni non farò il nome dato che sono noti e stimati avvocati del Foro di Piacenza ..............:)) non disdegnano la compagnia  di Bacco, tant'è che dopo cena e una bicchierata in un localino della zona erano a dir poco "allegrotti" .
Nel ritorno a casa verso le 2.00, 2,30 mi vedo, su una desolata strada di campagna una paletta rossa......NUOOOOOOOO.......la mia preoccupazione non era tanto l'etilotest, dato che la mia massima trasgressione  quella sera  è stato un succo di frutta ace........ma il fatto che ero, come al
solito abbondantemente al di fuori dei limiti di velocità..... .


E lì l'istinto legalese dei miei compagni, nonostante la sbronza, si è svegliato, : " Non hanno messo i segnali di avviso del posto di controllo, stà cosa è impugnabilissima.....", "Stai calmo anche se ti fanno il verbale, poi tanto facciamo ricorso...",  "eh sì il telelaser è contestabilissimo è quello che ci becca di meno", "Ma questo tratto di strada è previsto nell'ordinanza prefettizia per l'immediata contestazione?", insomma prima che la macchina si fermasse del tutto davanti al vigile avevamo già risolto il caso ;).
Il pubblico ufficiale si accosta alla macchina e mette la testa dentro il finestrino (per i non addetti questa è la prassi, poichè dato che l'alcool trasuda dalla pelle in un ambiente chiuso come l'abitacolo di una macchina l'odore caratteristico dell'alcool si sente subito) nel nostro caso infatti la mia macchina puzzava quanto una distilleria del Tennesee, di fatto l'agente assume immediatamente un espressione disgustata e per poco non si intontisce con le esalazioni alcoliche che fuoriescono dall'angusto abitacolo, io testa bassa, i miei compari invece fissano con lo sguardo reso ebete dall'alcol e con malcelato disprezzo nel volto il poveraccio che si è beccato il turno di notte al telelaser.
"Patente e Libretto", mi dice, glieli porgo  dicendo "Prego", resto in macchina seduto, tranquillo, lui mi fà "ha bevuto?" gli dico semplicemente "no, sono astemio se vuole le faccio anche il palloncino....", lui mi guarda e risponde :" no, no non è necessario, ma stava andando un pò forte eh? più di 80 orari.....", "Acc...così tanto eh non me ne sono reso conto......" lui mi fissa ancora e mi fà "vabbè per questa volta vada và.....e veda di andare più piano".
Dopo un breve ringraziamneto ed un saluto riprendo la mia strada, "che culo" mi fà uno dei miei amici ciucchi, ma in realtà non è stata totalemente la fortuna, e tutti in quella macchina lo sapevamo, in queste situazioni e continuo a ripeterlo anche ai clienti, non occorre agitarsi è un grossissimo errore, quando ti fermano non devi mai scendere dalla macchina per far vedere che sai stare in piedi, non devi mai parlare troppo per far vedere che ragioni e per quanto è possibile devi cercare di non contraddirli, quello lo si farà davanti ad un giudice casomai e soprattutto stare attentissimi a cosa si firma. Sono poche regole semplici che se rispettate possono evitarvi dei casini. Ricordate sempre che nella maggiorparte dei casi dall'altra parte vi troverete davanti una persona che si stà ciucciando un pallosissimo turno di lavoro notturno su una strada, il fine settimana, cercate quindi di essere un pochino collaborativi. Ovviamente anche in questi frangenti potreste comunque trovare la testa di cazzo....succede a volte.....ma anche in tale evenienza non perdete mai la calma, perchè tanto la sanzione ve la farà comunque anche se piangete in cinese, quindi dignità, testa alta e beccatevi il verbalozzo, magari poi ci penserà il Vostro amico Iena a far valere le vostre ragioni avanti la competente autorità giudiziaria.....dietro lauto compenso ovviamente ;)

lunedì 11 aprile 2011

Come un salice nella tempesta


In questa mattinata assolata, approfitto di una breve pausa dalle attività lavorative per condividere un breve pensiero formulato da un maestro di Aikido, che rispecchia in maniera esaustiva la filosofia di Ōsensei Morihei Ueshiba ( il fondatore dell'Aikido).
La seguente riflessione concerne una delle tecniche, se così si può dire, basilari dell'Aikido la "Ukemi" cioè la caduta, dice così:
Scoprire la nostra paura, guardarla in faccia, assaporarla è il primo passo. Un passo brutale forse, per andare incontro al nostro corpo, ma sicuramente efficace. La caduta, la ukemi è un atto estremo e senza ritorno, non si può fare a metà. O si o no, o dentro o fuori, nessuno può decidere per noi; l’onore e l’onere sono solo nostri, anche se preferiremmo delegare.
Cadere ci obbliga quindi a scegliere, a “prendere la nostra vita nelle nostre mani”, ma ci insegna anche a “lasciarci andare”, perché non si può fare una ukemi decente senza rilassarsi, senza “essere morbidi”. Ciò che è rigido si rompe, ciò che è flessibile si adatta. La ukemi ci insegna (e ci dimostra) che in alcune situazioni è meglio “cedere” piuttosto che affrontare il muro contro muro, e che una piccola sconfitta può condurre a una grande vittoria
Ancora, attraverso la ukemi, scopriamo che se “ci lasciamo andare” una situazione paurosa può trasformarsi in un momento piacevole (ed a volte persino divertente o esaltante), e questo – come tutto quanto detto prima e quanto diremo dopo - vale tanto sul tatami quanto fuori, sempre ricordando O’Sensei Ueshiba Morihei che, come tanti altri Maestri, invitava a “fare dell’Universo il vostro Dojo”.
L'Aikido  è  una disciplina fisica e mentale, che mi ha rinforzato il corpo, la mente e l'anima, la sua pratica mi aiuta ad affrontare meglio gli ostacoli e le sconfitte del vivere quotidiano, mi ha donato un pò di elasticità mentale di cui ero assolutamente privo, ed oggi mi sento meglio.

martedì 5 aprile 2011

GIAPPONE

Ne hanno già dette parecchie sulla catastrofe accaduta in Giappone....prenderò a prestito solamente una frase, detta da Yukio Mishima, nell'atto di uccidersi il 25 novembre 1970.
"Nella fervida speranza che possiate risorgere come uomini e come guerrieri"

GANBARE JAPAN

martedì 15 marzo 2011

Meglio

Ho pensato un pò a me stesso.
Nonostante il mondo stia andando a puttane, oggi io mi sento veramente bene.
Complice il fatto che  in questo periodo io sia moooolto meno accomodante, ho mandato cortesemente a fare in culo un pò di persone, per inciso persone che se lo meritavano e di brutto pure.
Ho comunque riscoperto la piacevolezza del giro di amicizie dei tempi delle Superiori e dei primi anni dell'Università, gente simpatica e gradevole, che mi fa divertire, che sa stare in compagnia e non mi fa girare i coglioni.
L'umore migliora, la situazione economica pure, adesso aspetto solo un pò di salute.....questa settimana devo andare ancora in ospedale....du bal.