La iena comincia a ridere

Un aforisma di William Shakespeare dice "C'è una storia nella vita di tutti gli uomini".

Ebbene ho deciso di offrire alcuni stralci della mia vita ai lettori di questo Blog, le parti più importanti e più significative.

Tali possono essere considerati, secondo me, i pensieri, le idee e gli stati d'animo di una persona.

Facendo ciò vi rendo una grande confidenza, non apprezzate tale gesto da parte mia però....scriverò solamente quando nè avrò voglia, quando avrò tempo e soprattutto quando sarò ispirato....magari...anzi probabilmente non vi piaceranno i miei punti di vista....pax, siete liberi di criticarmi se vi và, tanto sì sà che la risata della Iena è sgradevole.

venerdì 17 settembre 2010

Letture e Pensieri

Quello che stò passando è un periodo decisamente negativo.
Non posso dire neanche che almeno ho la salute, perchè la mia faccia si è gonfiata come un pallone per colpa del dente del giudizio, devo fare almeno una settimana di antiinfiammatori che mi spaccheranno lo stomaco ma faranno passare il gonfiore e permetteranno al mio dentista di operare.
Non scriverò degli altri casini a livello lavorativo e sociale, detesto l'autocommiserazione e ancora di più detesto essere compatito, scriverò invece di una lettura appena finita e che in un certo senso mi ha aiutato ad affrontare meglio le mie sventure odierne.
Il libro ut supra si chiama "Ultime Lettere da Stalingrado" edito dalla Einaudi, si tratta appunto di quanto si è potuto recuperare delle ultime lettere spedite dai soldati tedeschi accerchiati dall’armata rossa nella sacca di Stalingrado nel dicembre del 1942, partite con l’ultimo aereo tedesco che riuscì a sfuggire all’accerchiamento.

Queste lettere non arrivarono mai alle famiglie, Hitler le fece sequestrare dalla censura militare, furono ritrovate solo alla fine della guerra.
Tale raccolta epistolare rappresenta una singolare ma illuminante testimonianza della coscienza e della volontà umana.
Alcune di esse sono veramente toccanti, e nonostante non siano state scritte da letterati o da poeti e quindi da gente avvezza a descrivere emozioni attraverso l’inchiostro e la carta, riescono tuttavia con laconica eloquenza a trasmettere al lettore una lampante immagine delle vite, dei pensieri e soprattutto dei sentimenti di questi uomini votati alla morte.
Ve ne voglio citare una in particolare tra le tante, è di un soldato che scrive a sua moglie e dice:“In gennaio avrai ventotto anni è ancora un’età molto giovane per una donna molto bella, ed io sono contento di averti sempre potuto fare questo complimento.
Sentirai molto la mia mancanza, ma non sfuggirai gli altri per questo. Lascia passare un paio di mesi, ma non di più.
Gertrud e Claus hanno bisogno di un padre. Non dimenticare che devi vivere per i figli, non darti tanta pena per il padre. I bambini dimenticano in fretta, soprattutto alla loro età. Guarda bene all’uomo che scegli, stà attenta ai suoi occhi e a come stringe la mano, come abbiamo fatto noi, e non sarai delusa. Una cosa soprattutto: educa i bambini a diventare gente che può camminare a testa alta e che può guardare in faccia a tutti. Ti scrivo queste parole col cuore pesante. Del  resto tu non mi crederesti, se ti dicessi che mi è facile scrivere così, ma non ti preoccupare, non ho paura di ciò che avviene. Ripetilo sempre e continuamente, e anche ai bambini, quando saranno più grandi, che il loro padre non è mai stato un vigliacco e che anche loro non dovranno esserlo mai”.
Pur nella semplicità dello stile, è difficile non essere colpiti dalla profondità dei pensieri di quest’uomo che, consapevole della fine, non si piange addosso, non maledice nessuno, ma riesce ad esprimere un amore profondo e puro per la sua amata e per i suoi figli e la non curanza per quello che gli è successo e per quello che gli succederà.
Un esempio lampante che  nelle avversità l’uomo molto spesso riesce a riscoprire il suo valore ed i sentimenti più profondi.
La tragedia narrata in queste lettere fanno sembrare i miei problemi stupidi ed insignificanti, ma nonostante ciò queste testimonianze di vita mi hanno spronato a risollevare la testa e a non scoraggiarmi.
Il libro non è facile da trovare, ma vale la pena leggerlo.


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